Entropion palpebrale

Cos’è l’entropion palpebrale?

L’entropion della palpebra è una malposizione palpebrale caratterizzata da una rotazione verso l’interno del bordo palpebrale. Può verificarsi sia a carico della palpebra superiore che di quella inferiore; tuttavia, quello della palpebra superiore è molto raro ed è sempre legato a condizioni o patologie ben specifiche. Al contrario, l’entropion della palpebra inferiore è molto più frequente.

L’entropion va distinto dalla trichiasi, in cui una o più ciglia hanno una crescita anomala verso l’interno in un bordo palpebrale posizionato correttamente, e dalla distichiasi, in cui si ha una fila accessoria di ciglia sul margine interno del bordo palpebrale.

L’entropion della palpebra inferiore può essere involutivo o senile, congenito, cicatriziale o spastico.

La forma di entropion involutiva o senile, legata quindi all’età, è di gran lunga quella più frequente. Può colpire una sola o entrambe le palpebre inferiori; più frequentemente colpisce prima una palpebra e successivamente, nel tempo, l’altra.

La causa dell’entropion palpebrale senile va ricercata in 3 diverse condizioni che si verificano con l’avanzare dell’età:

la lassità orizzontale della palpebra inferiore e cioè un rilasciamento dei tendini e legamenti che ancorano la palpera alle strutture ossee e la rendono ben tesa;

l’ipertonia del muscolo orbicolare e cioè un’eccessiva contrazione del muscolo che contribuisce al sostegno della palpebra;

la disinserzione dei retrattori della palpebra inferiore: si distaccano i legamenti che servono a tenere la palpebra tesa sull’occhio con conseguente rotazione all’interno del bordo.

Quali sono i sintomi dell’entropion palpebrale?

Nel momento in cui il bordo della palpebra inferiore ruota verso l’interno dell’occhio, le ciglia vanno a contatto con la superficie oculare e con la cornea. Questo porta a bruciore, irritazione, dolore, sensazione di corpo estraneo e lacrimazione, che possono essere estremamente intensi in quanto lo sfregamento delle ciglia sulla cornea provoca sofferenza della sua superficie, fino alla formazione di abrasioni che possono diventare vere e proprie ulcere corneali con conseguente serio rischio di perdita dell’integrità anatomica dell’occhio.

La lacrimazione è ovviamente un meccanismo riflesso dell’organismo per contrastare l’irritazione ma ha anche un’origine meccanica: il puntino lacrimale, primo tratto delle vie lacrimali, è infatti posizionato nella parte nasale della palpebra inferiore; quando il bordo della palpebra ruota all’interno, il puntino non è più in grado di “pescare” le lacrime che quindi usciranno all’esterno.

Come si guarisce dall’entropion della palpebra?

LA TERAPIA

L’utilizzo di colliri lubrificanti, cortisonici o antinfiammatori, spesso prescritti dallo stesso oculista, ha lo scopo di alleviare i sintomi legati allo sfregameto ed all’irritazione, ma purtroppo non serve a risolvere il problema del contatto delle ciglia sull’occhio, che purtroppo persiste.
Allo stesso modo, l’utilizzo di colliri antibiotici serve nel momento in cui lo sfregamento e l’irritazione portano alla proliferazione batterica, ma nemmeno questo è risolutivo.

L’unica soluzione all’entropion palpebrale consiste nell’intervento chirurgico.

Fortunatamente, l’intervento di correzione dell’entropion, se affidato ad un chirurgo esperto, corregge definitivamente il problema. L’intervento si svolge in anestesia locale, è ambulatoriale (viene effettuato in una vera e propria sala operatoria ma non richiede alcun ricovero ospedaliero) e dura circa 40 minuti.

Lo scopo dell’intervento è quello di correggere la lassità della palpebra, accorciandola e reinserendola saldamente alle strutture ossee e di reinserire i retrattori della palpebra inferiore; contestualmente si indebolisce il muscolo orbicolare ipertonico asportandone una piccola parte. Questa manovra è sufficiente a riposizionare definitivamente tutta la palpebra.

TECNICA OPERATORIA

 Cosa fa il chirurgo?

Cantopessia laterale con Tarsal Strip

  1. Preparazione del campo sterile mediante telo ad U che lasci scoperti entrambi gli occhi;
  2. Infiltrazione sottocutanea e sottocongiuntivale di anestetico a livello della regione laterale delle palpebre mediante bupivacaina cloridrato e mepivacaina cloridrato con epinefrina (se le condizioni cliniche del paziente lo consentono);
  3. Cantotomia laterale mediante forbice retta ovvero separazione della palpebra superiore da quella inferiore a livello della commissura laterale;
  4. Cantolisi inferiore sempre tramite forbice retta ovvero separazione della porzione inferiore del legamento laterale della palpebra dalle strutture ossee;
  5. Separazione della lamella anteriore dalla lamella posteriore che costituiscono lo spessore della palpebra a livello della linea grigia e preparazione di uno strip tarsale incidendo sempre tramite forbici rette orizzontalmente, sotto il tarso, per la lunghezza desiderata;
  6. Accorciamento del tarsal strip precedentemente confezionato, per una lunghezza pari all’accorciamento della palpebra inferiore che si desidera ottenere;
  7. Esposizione mediante dissezione smussa con forbici di Stevens del periostio laterale a livello del tubercolo di Whitnall;
  8. Passaggio di sutura in poliestere 5-0 doppiamente armata attraverso il tarsal strip; verifica della tensione palpebrale ottenuta avvicinando con una pinza di Paufique il tarsal strip alla sede del futuro ancoraggio e successivo ancoraggio dello stesso a livello del periostio precedentemente esposto;
  9. Rimozione della componente di lamella anteriore in avanzo ovvero di cute e muscolo dopo accorciamento della lamella posteriore;
  10. Ricostruzione del canto esterno mediante sutura in Vicryl 6-0 doppiamente armata;
  11. Sutura cutanea mediante punti di sutura staccati in Vicryl 6-0;

Reinserzione dei retrattori della palpebra inferiore ed orbicolectomia inferiore parziale

  1. Infiltrazione sottocutanea sotto ciliare di anestetico a livello della palpebra inferiore mediante bupivacaina cloridrato e mepivacaina cloridrato con epinefrina (se le condizioni cliniche del paziente lo consentono);
  2. Incisione cutanea sottociliare mediante bisturi, di lunghezza pari alla palpebra inferiore;
  3. Esposizione del tarso superiormente lungo tutta l’incisione;
  4. Incisione del muscolo orbicolare inferiormente fino all’esposizione del piano dei retrattori della palpebra inferiore lungo tutta l’incisione;
  5. Orbicolectomia inferiore parziale mediante forbice di Westcott (l’entità del muscolo da asportare dipende dall’entità dell’ipertono orbicolare valutato nella visita preoperatoria);
  6. Posizionamento di sutura mediante 3-4 punti staccati in Ethilon 6-0 dal tarso della palpebra inferiore al piano dei retrattori in modo da consentire l’eversione del bordo della palpebra inferiore;
  7. Emostasi;
  8. Posizionamento di sutura continua cutanea in Ethilon 6-0;
  9. Medicazione con unguento antibiotico;
  10. Bendaggio mediante tampone oculare.

GESTIONE POSTOPERATORIA

Cosa deve fare il paziente dopo l’intervento?

Cosa succede se il paziente rifiuta di farsi operare?

Purtroppo l’entropion è una patologia che non si risolve spontaneamente e con il passare del tempo, lo sfregamento delle ciglia sul bulbo oculare può condurre, da un iniziale fastidio, a seri danni corneali: abrasioni, ulcere, infezioni fino, nei casi più severi, a vere e proprie perforazioni con perdita dell’integrità anatomica dell’occhio.

In caso di Entropion, la indicazione terapeutica è dunque sempre chirurgica con vari gradi di urgenza che l’oculista decide sulla base del quadro clinico.

 

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